Lo scorso maggio Google ha sospeso la licenza a Huawei, azienda cinese fra le più promettenti del mercato internazionale e già da tempo sotto osservazione da parte del Governo americano e del Presidente Trump. Come si è arrivati a questa situazione e cosa succederà prossimamente? Gli specialisti di PCLab affrontano il caso Huawei, facendo chiarezza sul tema e offrendo una breve panoramica dell’accaduto.
Il caso Huawei: le premesse e i fattori scatenanti
La perdita della licenza Google e quindi della possibilità di utilizzare il sistema operativo Android nella sua versione più ricca, completa e aggiornata da parte di Huawei ha fatto molto discutere, dando vita a un vero e proprio caso internazionale. Già dal 2018 l’azienda non può vendere i suoi prodotti sul territorio USA e ha subito anche accuse di spionaggio, pur senza prove valide, per conto del governo cinese. La situazione si è inasprita, tuttavia, con il recente ordine esecutivo firmato da Donald Trump che di fatto permette al governo degli Stati Uniti di impedire alle aziende di acquistare dispositivi per telecomunicazioni realizzati da chi costituisce una minaccia per la sicurezza nazionale, colpendo in modo mirato quindi Huawei. La società si posiziona oggi tra le maggiori azienda produttrici di smartphone, seconda solo a Samsung, ma è attiva anche nella costruzione di ripetitori, cavi sottomarini e varie strumentazioni per telecomunicazioni. Questa, in generale, è la situazione in cui il caso Huawei ha avuto luogo.
Il caso Huawei: perché Google ha sospeso la licenza e cosa comporta
A seguito dell’ordine esecutivo del Presidente Trump e alla conseguente impossibilità per ogni azienda statunitense di fare affari con Huawei, salvo esplicito permesso governativo, anche Google ha dovuto interrompere i suoi rapporti con l’azienda cinese, sospendendo la licenza Android. Successivamente, tuttavia, è stata emessa una licenza temporanea, una soluzione ponte al caso Huawei, che permette all’azienda cinese di continuare a inviare aggiornamenti e a fornire assistenza, almeno fino al 19 agosto 2019. Nel frattempo, i possessori degli smartphone cinesi possono organizzarsi per passare eventualmente ad altri fornitori prima che i loro dispositivi smettano di offrire le attuali funzionalità.
Il caso Huawei non avrà ripercussioni nel breve periodo: gli smartphone già prodotti, disponibili nei negozi o nei magazzini, venduti e attivi continueranno a funzionare normalmente; difficilmente, però, potranno essere aggiornati con prossime versioni di Android. L’azienda cinese ha già annunciato la sperimentazione di un sistema operativo alternativo, pur consapevole che ci già ci ha provato ha fallito.
Secondo alcuni analisti, infine, la via verso una soluzione del caso Huawei esiste e prevede un nuovo accorto fra USA e Cina per tornare alla situazione precedente: divieto di vendere i suoi prodotti negli Stati Uniti, ma possibilità di lavorare con le aziende statunitensi per le forniture dei prodotti.
Il caso Huawei è uno dei temi caldi del momento: se vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità del settore tecnologico e desideri saperne di più contattaci.