Grazie alla spinta delle idee portate dal nuovo amministratore delegato, Satya Nadella, Microsoft guarda al futuro e ha deciso di collaborare in maniera più stretta con la propria divisione di ricerca e innovazione, Microsoft Research.

Dal suo arrivo nel 2014, il nuovo CEO ha messo subito in chiaro la sua volontà di far lavorare in simbiosi il gruppo di ricerca e gli sviluppatori dei prodotti. Prima di Nadella, infatti, non c’era quasi comunicazione tra i vari team di sviluppo e i ricercatori, dato che questi ultimi sviluppavano le proprie idee indipendentemente dalla mission dell’azienda.

Ora tutto è cambiato. Le prime avvisaglie del mutato modo di procedere si sono avute subito dopo l’assunzione dell’incarico da parte di Nadella che, appena insediatosi, si è interessato a un progetto di traduttore automatico allo studio del team di ricercatori e ha preteso che nel giro di 3 mesi venisse implementato in Skype. È grazie al nuovo CEO, dunque, se il progetto Skype Translator è andato in porto così velocemente.

La mission di Microsoft, dunque, sembra essere diventata “fare innovazione” e possibilmente farla prima e meglio di tutti gli altri, in maniera tale da non dover più essere un’azienda al costante inseguimento dei diretti avversari.

La nuova collaborazione tra i vari reparti Microsoft ha poi dato alla luce soluzioni come Office in cloud, lo sviluppo di server più efficienti per la gestione di Bing e degli HoloLens, gli occhiali per la realtà aumentata. Senza dimenticare Cortana, l’assistente virtuale integrato nei Windows Phone e in Windows 10.

L’importante per l’azienda sarà trovare il giusto bilanciamento tra le risorse spese in ricerche a lungo termine e in quelle di applicazione immediata.

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